L'appuntamento (capitolo otto, 3° episodio)


«Ciao…― entrando Abele osservò il leggero vestito a fiori, lungo e sbracciato, che metteva in risalto i seni ed i piccoli sandali di cuoio. I capelli erano raccolti in su con delle mollette di legno – Mia madre non c’è neanche oggi, vero?»
«No, anche oggi è in giro… Anzi, domani parte per un meeting con la direzione, e sta via per qualche giorno, ma penso che te l’abbia già detto…Ehi! – esclamò quasi meravigliata Ambra – Guarda lì come sei vestito oggi! Stai bene, mi piace quel completo…»
E di quello che lo riempie cosa ne dici?” avrebbe voluto ribattere, ma quello che riuscì a dire fu:
«Ah, grazie…Sai, ogni tanto si cambia un po’ il guardaroba. Però stai bene anche te…»
«Grazie! Allora? Che mi racconti di bello?»
«Mah…niente di speciale. Andavo in giro, e mi sono fermato qua a trovarti!»
In quell’istante gli venne in mente che avrebbe dovuto inventarsi una specie di copertura, per spiegare la provenienza degli “eventuali” soldi che avrebbe guadagnato con quell’attività di accompagnatore, e per coprire le sue assenze.
«C’è forse in ballo un lavoretto come venditore di enciclopedie… infatti vengo adesso da un incontro con il gruppo. Sai, una cosa così, da fare quando capita… Dovrò prendere appuntamenti, andare quando torna comodo ai clienti, dovrò vestire nel modo giusto…Però è una cosa campata in aria, niente di serio!»
«Ma come! – disse Ambra stupita – Sei scappato da qua perché non sopportavi la vendita delle polizze, e ora rincominci con le enciclopedie? Allora tanto vale che tu torni con noi, no?»
«No, guarda…Con mia madre sul collo non è il caso…Voglio essere libero da condizionamenti!»
In realtà sarebbe stato al settimo cielo, se fosse tornato a lavorare con Ambra, ma la signora Beatrice e il figlio sul lavoro non andavano d’accordo. Mentre guardava fuori dalla finestra Ambra disse:
«Ah, comunque t’invidio! Tu sei sempre fuori, a giro, prendi aria vedi gente…»
«Anche tu vedi gente!>> fece osservare Abele.
«Già, gente incavolata! Aggiungi anche che sono sempre rinchiusa qua dentro…Per carità, non ci sto male. Ma a volte, quando vedo il sole fuori, mi viene la voglia di scappare e di stare a piedi nudi su un prato, o di essere al mare…»
«Ti capisco, lo fa anche a me …Però ti voglio raccontare una cosa. Quando andavo a scuola, al liceo, quando ero in classe a volte guardavo la finestra e osservavo le automobili che viaggiavano per la strada. C’era la sposa che andava a fare la spesa, c’era l’idraulico che andava a casa di un cliente, c’era il rappresentante, c’era il furgone dell’ENEL, e dicevo: “Beati voi che siete in giro…Io, invece, sono chiuso qua dentro per tutta la settimana!” Ora, dopo anni, che passo la maggior parte del tempo per le strade, mi ricordo di quei momenti con nostalgia, e dico: ”Potessi tornare indietro, e potessi tornare ad essere chiuso nell’aula del Liceo!»
«Anch’io tornerei volentieri a quei tempi… - rispose la ragazza con un sospiro – Forse farei anche delle scelte diverse da quelle che ho fatto…»
«Per esempio?»
© Massimo Rognini

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