L'appuntamento (capitolo sei, 3° episodio)

«Allora: ti serve prima di tutto un telefono cellulare. Devi essere reperibile sempre e dappertutto. Non devi perdere nessuna occasione, vagliare il maggior numero di richieste. Un’altra cosa molto importante è avere un annuncio personale in un sito Web di Internet, di quelli che fanno il caso tuo. Meglio sarebbe fare una tua homepage e la casella di posta elettronica! Qualche vestito alla moda…La cultura senza dubbio ce l’hai, e puoi andare!»

Paolo stava già giocando a fare il promotore, o meglio il magnaccio.

«Esatto, ho bisogno proprio di tutte queste cose. Ma sono quasi al verde…» Sentendo queste parole l’entusiasmo di Paolo di colpo svanì.

«E allora? Come fai?» chiese temendo il peggio.

«Te l’ho già detto! Di certo a mia madre non posso, e non voglio, chiedere niente, mi farebbe il terzo grado. Tu sei l’unico che sa tutto di questa storia, ti renderò tutto con gli interessi! Non ti fidi del vecchio Abele?» fece guardandosi come per dire “ con questo fisico farò soldi a palate”. Paolo era ormai rassegnato:

«D’accordo, sarò il tuo magnaccio…» In quel momento trillò il suo telefonino. <

Si alzò e con la mano cominciò a salutare Abele, e allontanando il telefonino dalla bocca:

«Devo scappare! E’ un affare importante…Ci sentiamo più tardi, ciao! Sì signora Olivieri, eccomi a lei…» e andò via.

«Ciao, sono a casa, oggi! - urlò Abele alzando un braccio per salutare – Grazie!» guardò il cameriere che nel frattempo aveva incominciato a sparecchiare il tavolino, e lo tranquillizzò:

«Oggi offro io, tanto per cambiare!»

© Massimo Rognini

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