«Ciao…»
Entrando, Abele osservò il leggero vestito a fiori, lungo e sbracciato, che metteva in risalto i seni ed i piccoli sandali di cuoio. I capelli erano raccolti in su con delle mollette di legno – Mia madre non c’è neanche oggi, vero?»
Entrando, Abele osservò il leggero vestito a fiori, lungo e sbracciato, che metteva in risalto i seni ed i piccoli sandali di cuoio. I capelli erano raccolti in su con delle mollette di legno – Mia madre non c’è neanche oggi, vero?»
«No,
anche oggi è in giro… Anzi, domani parte per un meeting con la
direzione, e sta via per qualche giorno, ma penso che te l’abbia
già detto…Ehi! – esclamò quasi meravigliata Ambra – Guarda
lì come sei vestito oggi! Stai bene, mi piace quel completo…»
“E
di quello che lo riempie cosa ne dici?” avrebbe voluto ribattere lui,
ma quello che uscì dalla bocca fu:
«Ah,
grazie…Sai, ogni tanto si cambia un po’ il guardaroba. Però stai
bene anche te…»
«Grazie!
Allora? Che mi racconti di bello?»
«Mah…niente
di speciale. Andavo in giro, e mi sono fermato qua a trovarti!»
In
quell’istante gli venne in mente che avrebbe dovuto inventarsi una
specie di copertura, per spiegare la provenienza degli “eventuali”
soldi che avrebbe guadagnato con quell’attività di accompagnatore,
e per coprire le sue assenze.
«C’è
forse in ballo un lavoretto come venditore di enciclopedie… infatti
vengo adesso da un incontro con il gruppo. Sai, una cosa così, da
fare quando capita… Dovrò prendere appuntamenti, andare quando
torna comodo ai clienti, dovrò vestire nel modo giusto…Però è
una cosa campata in aria, niente di serio!»
«Ma
come! – disse Ambra stupita – Sei scappato da qua perché non
sopportavi la vendita delle polizze, e ora rincominci con le
enciclopedie? Allora tanto vale che tu torni con noi, no?»
«No,
guarda…Con mia madre sul collo non è il caso…Voglio essere
libero da condizionamenti!»
In
realtà sarebbe stato al settimo cielo, se fosse tornato a lavorare
con Ambra, ma la signora Beatrice e il figlio sul lavoro non andavano
d’accordo. Mentre guardava fuori dalla finestra Ambra disse:
«Ah,
comunque t’invidio! Tu sei sempre fuori, a giro, prendi aria vedi
gente…»
«Anche
tu vedi gente!>> fece osservare Abele.
«Già,
gente incavolata! Aggiungi anche che sono sempre rinchiusa qua
dentro…Per carità, non ci sto male. Ma a volte, quando vedo il
sole fuori, mi viene la voglia di scappare e di stare a piedi nudi su
un prato, o di essere al mare…»
«Ti
capisco, lo fa anche a me …Però ti voglio raccontare una cosa.
Quando andavo a scuola, al liceo, quando ero in classe a volte
guardavo la finestra e osservavo le automobili che viaggiavano per la
strada. C’era la sposa che andava a fare la spesa, c’era
l’idraulico che andava a casa di un cliente, c’era il
rappresentante, c’era il furgone dell’ENEL, e dicevo: “Beati
voi che siete in giro…Io, invece, sono chiuso qua dentro per tutta
la settimana!” Ora, dopo anni che passo la maggior parte del tempo
per le strade, mi ricordo di quei momenti con nostalgia, e dico:
”Potessi tornare indietro, e potessi tornare ad essere chiuso
nell’aula del Liceo!»
«Anch’io
tornerei volentieri a quei tempi… - rispose la ragazza con un
sospiro – Forse farei anche delle scelte diverse da quelle che ho
fatto…»
«Per
esempio?»
© Massimo Rognini
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