L'appuntamento (capitolo cinque, 4° episodio)

«Ma guarda qui…» mormorò allungando il collo

Giovane garzone cerca bella bottegaia bisognosa d’aiuto per fare l’inventario in magazzino”

«…le inventano di tutte! Questa poi: “Giovane palestrato, dotato, non effeminato, fuori da giri particolari, cerca uomo villoso, non grasso, per ore liete”. Vorrei sapere con che coraggio questo si dichiara “fuori da giri particolari”!»

Andò ancora avanti a leggere, divertendosi un po’.

«Ecco: “Prima volta in città, Tamara, riceve su appuntamento…eccetera eccetera”. E questa? “Appena arrivata in città, Vanessa, quinta misura, vera bomba…”. Ancora: “ Luna, appena arrivata in città…”»

«Però!» esclamò divertito;

poi immaginò la scena:

"Se uno andasse alla stazione, ci trova un via vai di ragazze con la valigia in mano! Chissà cosa mi risponderebbe una ragazza appena scesa dal treno, se le domandassi: -Scusa, vedo sei appena arrivata… mi dai un appuntamento per una sveltina?- Una valigiata in testa, mi dà!"

Girò pagina e continuò, sempre più curioso. Lesse, tra gli altri annunci, quello di un certo “Antonio, bella presenza e ottima cultura, si offre come accompagnatore e PR per incontri, viaggi, week-end. Solo donne”.

Ci fu un tempo indeterminato, durante il quale cambiava automaticamente canale con il telecomando nella mano sinistra, in quella destra teneva la rivista e aveva lo sguardo perso nel nulla come un pesce lesso. Finalmente si destò dalla catarsi e volò al telefono, per comporre il numero di Paolo:

«Ciao, sono io! Ci sei domani? Cioè… ce l’hai un po’ di tempo?»

«Cavolo, Abele! Ma lo sai che ore sono?» rispose Paolo con voce seccata.

«No…non lo so, che ore sono? Che ti disturbo forse?»

«Lascia perdere… cosa c’è, è successo qualcosa?» disse Paolo mentre si ritirava dal collo di una giovane donna per poi bisbigliarle nell’orecchio: “scusa, Laura, arrivo subito..”

«Scusami, e sappi che t’invidio, me lo immagino quello che stai facendo…No, non è successo nulla di grave, tranquillo. Però ti chiedo di incontrarci al solito bar, a pranzo, domani! Ti devo parlare urgentemente!»

© Massimo Rognini

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