L'appuntamento (capitolo nove, 2° episodio)


«Ma va’ là…» borbottò, sorridendo amaramente. Il secondo messaggio era di una misteriosa interlocutrice che si firmava “M.Lisa”. Mentre apriva il messaggio con un clic del mouse, si stava chiedendo curiosamente, e un po’ col cuore in gola, se quel delinquente di Paolo avesse fatto centro, con quella home-page creata per lui in Internet su quel portale per incontri. Il messaggio si aprì sul video, e diceva:
“Ciao, puoi chiamarmi Monna Lisa. Ho letto sulla tua pagina Web che sei di queste parti. Il tempo passa in fretta, sono una donna impegnata sul lavoro che non mi lascia troppo spazio, ma non voglio perdere momenti magici che ancora posso permettermi. Ti aspetto tra due sere, alle nove e mezza nella sala dell’albergo Superga, a Firenze. Se ci stai, ti offrirò una cena, poi vedremo. Dammi una conferma, l’indirizzo di posta a questo punto già lo sai. Ciao Cicciobello! M.Lisa”
Abele rilesse quel messaggio per tre volte di fila, con la bottiglia attaccata alle labbra. La prima volta buio totale. La seconda, suggerì alla sua fantasia la figura di una donna emancipata, professionista. La terza materializzò una Serena Grandi in castigato tailleur grigio e calze a rete. Doppio petto naturalmente. Giunto a quel punto, buttò giù un sorso di birra, come per cancellare con un colpo di spugna quelle fantasie troppo audaci: poteva benissimo essere una fregatura, come quella che aveva avuto nel pomeriggio. Poteva trattarsi di uno scherzo. Chi poteva sapere chi si nascondeva dietro a quelle parole? Poteva essere chiunque! Poteva essere anche quel Cesare che lo perseguitava, sotto le mentite spoglie di una certa Monna Lisa.
“Cesare!? No, non può essere…” si rassicurò mentalmente, mentre si lasciava affascinare da quelle parole sul video, nelle quali intravedeva fermezza e autorità, addolcita da nostalgia e speranza. Ormai vinto dalla curiosità decise di rispondere al messaggio. Con pochi movimenti del mouse compose la pagina e scrisse: “Sarò puntuale”, e con l’ultimo clic spedì alla misteriosa Monna Lisa la sua risposta. Stiracchiandosi la schiena si appoggiò alla sedia, e finì di bere la birra. 
Il solitario poteva aspettare.
© Massimo Rognini

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