L'appuntamento (capitolo tre, 3° episodio)

«Bene, Grazie! Sì, l’operazione è fatta, è tutto depositato sul database. Può controllare lei stesso sul sito Internet. Oggi stesso, dopo un paio d’ore dall’operazione, le sarà depositata la cifra sul suo conto…Va bene, grazie. Arrisentirci!»

« Hai fatto un altro affare, eh?» sorrise Abele.

« Sai, si fa quel che si può…A volte va male! Ma sono i clienti quelli che fanno l’ordine… Io do solo suggerimenti e indicazioni…»

«Certo, ma scusa: i clienti ti perseguitano sempre? Voglio dire, ventiquattro ore su ventiquattro? E quando stavi con… come si chiamava, Samanta? Era uno stress continuo come ora? Ci credo che poi alla fine ti ha mollato! Con quell’affare sempre acceso… Un po’ di intimità in certi momenti non guasta!»

«Ah, la dolce Samanta…che tette che c’aveva. Non era niente male…C’aveva anche un gran senso degli affari… Sarebbe riuscita a vendere un attico ad un barbone!»

Paolo aveva adesso un'aria sognante, e un sorrisetto beota.

«Ma è vero che l’hai conosciuta attraverso Internet? Sulle...come si chiamano, chat-lines?» domandò Abele.

«Vero, giuro! Non era il caso di Samanta, ma sulle chat-lines si trovano certe zoccolone… Te ne trovo una anche a te?»

«No, guarda, lascia stare. Già sto nei casini…» si schernì Abele

«Che c’è, l’Ambretta, eh?» intervenne Paolo mentre stava addentando l’ultimo angolo del panino.

«Eh si: la vespa! No, dai... non infierire! Ambra s’è anche lasciata con il ragazzo che aveva, tre settimane fa!»

«E allora? Bene, no? E’ l’occasione buona! Esce uno, entra l’altro!» Paolo incitò l’amico, con aria da sapientone.

«Paolo, dai, non posso. Mi sembrerebbe di approfittare della situazione…Lei ora è fragile, dal punto di vista affettivo, sparerei sulla croce rossa! E poi lo vede ancora…»

«Sei irrecuperabile. Sei ormai totalmente irrecuperabile» sentenziò Paolo.

«Se io fossi al tuo posto, vedresti che festa gli farei: la ragazza non è male. Un mazzo di fiori, una cenetta intima in un ristorantino romantico…molto importante il ristorantino. E dopo»

«E dopo ricordati di spegnere il cellulare, sennò…Ovvia, finiscila!» tagliò corto Abele, con un tono di voce che lasciava trapelare una sorta di gelosia, come se tentasse di difendere la ragazza da quell’attacco frontale prospettato da Paolo.

«Senti, Paolo…» continuò Abele

«Parliamo di cose serie…»

© Massimo Rognini

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