L'appuntamento (capitolo otto, 4° episodio)


Ambra stava per rispondere quando squillò il telefono dell’agenzia.
«Toni assicurazioni… sono Ambra, in che cosa posso esserle utile?»
Mentre la ragazza si stava dilungando con un cliente per una polizza, Abele stava valutando i rischi che avrebbe corso se dava il suo numero di cellulare ad Ambra. Concluse che il piacere di poter essere raggiunto ovunque da una sua telefonata era ben maggiore dell’imbarazzo che avrebbe provato se lei avesse, per caso, constatato su un annuncio che quel numero era lo stesso di un certo “Cicciobello” che faceva l’accompagnatore. Scrisse il numero su un blocco-notes e lo porse ad Ambra, la quale stava per finire di spiegare il motivo dell’aumento del diciassette percento del premio di assicurazione di un’auto. Buttando giù il telefono Ambra esclamò:
«…Che palle! – Poi incuriosita guardò il foglio che Abele gli aveva messo sulla scrivania – Cos’è?»
«Il numero del mio cellulare»
«Ti sei fatto il telefonino! Era ora, benvenuto nel mondo di oggi, Abele!»
«Non ne potevo fare a meno. Così puoi dire a mia madre che mi può trovare un po’ più spesso…E questo vale anche per te!»
Abele non riusciva ad essere diretto con lei, c’era sempre qualcosa che lo tratteneva, una sorta di timidezza che andava a braccetto con un profondo rispetto, che gli impediva di spingersi un po’ più in là. Aveva il timore che esistesse la possibilità che in futuro lei potesse soffrire, a causa sua, allora preferiva rimanere rintanato nelle vesti dell’amicone consolatore, ma ci rimaneva a caro prezzo.
«Beh, allora io vado, eh? Ci sentiamo presto…Ciao!»
«Ciao, Abele! E usalo, quell’affare!»
La salutò con una mano mentre apriva la porta dell’agenzia, e si avviò già per le scale. Nel momento in cui Ambra osservava quel numero di cellulare, si sentì un telefonino che squillava in lontananza, e dopo pochi secondi un urlo di Abele echeggiare dalla tromba delle scale:
«Cesare, ma vaffanculo…!»
© Massimo Rognini

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